Compagno Adulto

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Attraverso lo “stare” e il “fare” insieme, la costruzione di una relazione significativa tra Compagno adulto e adolescente ha la funzione di affiancarlo e sostenerlo nei suoi compiti evolutivi, mediando tra realtà interna e realtà esterna; la relazione fornisce sostegno, rispecchiamento delle funzioni, capacità (pratiche e mentali) e contatto con la realtà tramite un “fare e pensare insieme”, che possa permettergli di usare al meglio le proprie risorse e quelle del contesto ambientale in cui vive.
Il Compagno adulto svolge, quindi, un compito specifico, inserendosi in un’area da integrare con altre eventuali forme di cura come il sostegno psicologico o la psicoterapia. Favorisce, attraverso la relazione, l’espressione dei diversi investimenti di cui l’adolescente ha bisogno per rimettere in movimento aree del proprio funzionamento psichico.

Si tratta, spesso, di un servizio attuato su indicazione dei Servizi Sociali che hanno in carico adolescenti in difficoltà nei propri compiti evolutivi, per i quali il contesto familiare offre figure adulte di riferimento che presentano talune fragilità.

Come “oggetto concreto” della realtà esterna – per le sue caratteristiche personali e sociali, di età, sesso e interessi – il Compagno adulto può risultare abbastanza “vicino” all’adolescente potendo, quindi, rappresentare un possibile modello di identificazione e, come “Io ausiliario”, facilitarne la ripresa della vita sociale, attraverso l’affiancamento nelle aree di esperienza esistenziale.

Adolescente e Compagno adulto si incontrano con una frequenza, concordata, di una/due volte alla settimana e ogni incontro ha la durata media di 2 ore. Sede degli incontri sono gli spazi di vita dell’adolescente: la sua casa, il quartiere, o altri luoghi collegati ai suoi interessi, in modo da poter condividere situazioni e attività che fanno parte dell’esperienza concreta della sua vita quotidiana.

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