Tempi per le Famiglie

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Si tratta di gruppi per genitori con bambini da 0 a 3 anni, che hanno il fine di promuovere forme flessibili e informali di sostegno alle famiglie, per prevenire i disagi e i rischi creati dall’isolamento o dall’assenza di una famiglia allargata. Al “Tempo per le Famiglie” i genitori, in presenza più numerosa mamme, possono trascorrere del tempo, giocando con i propri figli in compagnia di altre mamme e papà, sostenuti e coadiuvati da una psicologa e da educatrici esperte in età evolutiva, in un ambiente pensato, organizzato e attrezzato sia per piccoli che per grandi.

I gruppi hanno una frequenza settimanale, della durata di due ore. Vi possono partecipare circa 10/12 coppie madre/padre-bambino, a volte i genitori riescono a partecipare entrambi.
In base all’età del bambino si formano gruppi diversi, il primo da 0 ai 12/14 mesi, fino all’avvio della deambulazione, l’altro dai 14 mesi ai 3 anni circa. Solitamente si tratta di bambini che non frequentano il nido, ma le cui mamme desiderano offrire loro delle occasioni d’incontro e socializzazione con altri bambini. Allo stesso tempo la necessità e il desiderio di socializzazione e di condivisione, sui vissuti e le esperienze legate alla genitorialità, è anche una esigenza molto sentita dalle stesse mamme e dai papà.

L’esperienza dei “Tempi per le Famiglie” ha un rilievo molto importante andando a incidere a pieno titolo nell’area della “prevenzione primaria”, rispetto all’insorgenza precoce di dinamiche disfunzionali nella relazione madre-bambino, sostenendo e supportando i genitori sin dai primi mesi di vita del figlio.

L’organizzazione dei gruppi varia in relazione all’età dei bambini, in base alla quale cambiano i giochi, la strutturazione degli spazi, la modalità di intervento delle educatrici, la relazione con le mamme. Nel corso del tempo ci si è accorti di come, sempre e indipendentemente dall’età dei figli, il gruppo si organizzi principalmente intorno ad alcune tematiche psicologiche connesse alla relazione madre/bambino. L’attenzione si sposta dai cambiamenti che si generano nella coppia con la nascita di un figlio, alla progressiva elaborazione e confronto tra le fantasie di un bambino fantasticato e il bambino reale; compare il tema dell’allattamento e di come viene modulata la relazione, e progressivamente si discutono le tematiche dello svezzamento, del sonno, dell’autonomia, dell’aggressività, del rapporto con i coetanei, del rapporto col padre, ecc …

In base all’esperienza maturata in molti anni abbiamo fatto la scelta di formare gruppi il più possibile stabili nella frequenza, al fine di favorire la costruzione e il consolidamento dei legami, sia tra i piccoli che tra i grandi, insieme alla possibilità che i legami possano mantenersi anche al termine della esperienza in comune, facendo nascere spontaneamente gruppi di auto aiuto tra famiglie.

Oltre alle educatrici è sempre presente nel gruppo la psicologa, che accoglie i pensieri, le preoccupazioni, le domande e le osservazioni delle mamme, favorendo un clima di ascolto tra i partecipanti al gruppo, piuttosto che fornire risposte conclusive. Le educatrici, al contempo, sostengono le mamme nella relazione con i piccoli proponendo attività o avviando degli scambi all’interno di situazioni di gioco, non si tratta mai di interventi troppo strutturati o saturi, quanto al contrario di stimoli, di avvii, di proposte che le mamme possono fare proprie e riproporre successivamente a casa nella relazione col bambino. Questo prevede una grande capacità di osservazione, di affiancamento all’adulto ma di non sostituzione ad esso nelle funzioni genitoriali.

L’atmosfera che si cerca di favorire è di tranquillità e di accoglienza calda e familiare, di osservazione e rispetto per i tempi dei bambini e per le riflessioni e le richieste delle mamme.

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